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lunedì 16 marzo 2009

Meeting dell'educazione a Gela

GELA (Cl) Trecento persone tra insegnanti, volontari, educatori e genitori da oggi, venerdì, a domenica partecipano a Gela al “Meeting nazionale per l’educazione”, un’iniziativa promossa, per la prima volta in Sicilia, da un singolare partenariato costituito dal locale Centro di servizio per il volontariato, dall’Ufficio scolastico della regione Sicilia, dalle associazioni Movimento di volontariato italiano (Mo.V.I), Creativ e Libera, dalla diocesi di Piazza Armerina e con la collaborazione della raffineria Eni di Gela. Scopo del Meeting è fornire strumenti operativi ed innovativi a quanti sono impegnati in campo educativo attraverso 24 workshop, animati da esperti di Creativ, formatori di Libera e del Mo.Vi. I workshop spaziano sui temi più disparati: si va dall’ “educazione attraverso le parabole” al laboratorio di danze etniche, dalla clownerie al laboratorio sull’uso dei palloncini. Ma c’è anche il gruppo di studio sulle idee per promuovere, in oratorio, l’educazione alla cittadinanza e al volontariato e il gruppo di studio sulle “tecniche su come nascere e crescere un gruppo”. Non poteva mancare l’attenzione alle dinamiche familiari, al bullismo e al lavoro di rete. Un mix di attività, progetti e creatività, finalizzati al bene comune, che, secondo gli organizzatori, può candidare Gela a diventare a livello nazionale, "un modello sperimentale di rete integrata per affrontare le emergenze educative", soprattutto una rete per fare fronte comune nella lotta alla mafia in Sicilia. Sabato è previsto uno spettacolo di animazione di musica, danza e teatro sul tema della motivazione alla passione educativa. «Il mondo associativo in Sicilia, grazie alle energie che stanno liberando i Centri di Servizio per il Volontariato – ha dichiarato Enzo Madonna, responsabile a Gela del Cesvop e del Mo.V.I. - sta riprendendo il gusto dello studio, della ricerca, della presa di coscienza e dell’assunzione di responsabilità in termini culturali ed educativi. Il volontariato, le associazioni di promozione sociale, le cooperative, hanno svolto un ruolo fondamentale in questi anni ma spesso il loro impegno si è circoscritto al “progettare” ed al “fare” che li ha condotti a qualche forma di dipendenza dal potere politico; oggi è il tempo dell’autonomia che deve generare “legami forti” per creare pensieri nuovi capaci di affrontare le sfide della cultura e dell’educazione e della convivenza democratica, che saranno messe in crisi dall’acuirsi della crisi economica». «Con questa iniziativa – ha aggiunto Lillo di Ganci, responsabile informazione di Libera in Sicilia - diamo continuità a percorsi costruiti con i ragazzi delle scuole superiori per portare il tema delle mafie, all'interno dei curricula scolastici. Il Meeting nazionale dell’educazione favorisce la creazione di una comunità alternativa alle mafie, certa che il ruolo della società civile sia quello di affiancare la necessaria opera di repressione propria dello Stato e delle Forze dell’Ordine, con un’offensiva di prevenzione culturale».
Maria Gabriella Leonardi
(pubblicato su Avvenire del 17 marzo 2009)

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