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lunedì 16 marzo 2009

Ecumenismo: la catechesi, risorsa del dialogo

MESSINA. Coltivare la «catechesi ecumenica» per dare futuro al dialogo tra le Chiese. Perché oggi il rischio reale è che, in un contesto sempre più multiculturale, i più giovani non conoscano le altre confessioni e non siano in grado di confrontarsi con chi appartiene a un’altra confessione cristiana. Sul tema «La Parola per una catechesi ecumenica: una catechesi biblica aperta alla comunione ecumenica?» l’Istituto teologico «San Tommaso» di Messina e il Centro di pedagogia religiosa «Giovanni Cravotta» hanno organizzato un simposio che tra mercoledì e ieri ha fatto incontrare studiosi e rappresentanti di diverse confessioni cristiane. «È indubbio – spiega don Antonio Romano, direttore del Centro di pedagogia religiosa – che le maggiori difficoltà con cui deve fare i conti oggi il dialogo ecumenico vengono dalla mancanza di conoscenza reciproca.
Per questo è necessario un rinnovamento della catechesi ecumenica». Numerose le personalità intervenute al dibattito: da Christa Wolf, pastora della chiesa luterana di Sicilia che ha presieduto la preghiera ecumenica iniziale, a Ermanno Genre, della Facoltà teologica valdese di Roma che, prendendo spunto dal libro «Il pellegrino e il convertito» di Danièle Hervieu Léger, ha parlato del rapporto tra identità religiose e contesto post-moderno. Cesare Bissoli, dell’Università Pontificia Salesiana di Roma, ha poi riportato gli echi del recente Sinodo dei vescovi riguardanti l’ecumenismo: la crescente attenzione agli ortodossi, la valutazione positiva del ruolo delle Società bibliche (di matrice evangelica) nel diffondere la Bibbia, l’importanza dell’incontro personale con la Sacra Scrittura. «La catechesi ecumenica – ha spiegato don Giovanni Russo, preside del San Tommaso – non esclude le differenze di vedute; mira alle convergenze, senza togliere le divergenze». «Al di là delle difficoltà il dialogo fatto dagli incontri nella vita di tutti i giorni va avanti – ha commentato don Gino Battaglia, direttore dell’Ufficio Cei per l’ecumenismo e il dialogo interreligoso –. L’amore per la Parola di Dio è ciò che di più prezioso abbiamo in comune ed è la risposta a chi ha la sensazione che in questo momento l’ecumenismo sia in una fase di stasi».
Maria Gabriella Leonardi
(pubblicato su Avvenire del 6 marzo 2009)

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