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martedì 16 dicembre 2008

Avvento tra fede e arte


CALTAGIRONE . La diocesi siciliana di Caltagirone celebra l’Avvento e il Natale anche attraverso la cultura e, segnatamente, attraverso tre iniziative. Dallo scorso 7 dicembre e sino al 6 gennaio 2009 torna l’iniziativa «Itinerari della fede.
Chiese, monasteri e luoghi di santità a Caltagirone », grazie alla quale sarà possibile effettuare visite guidate nelle chiese parrocchiali, rettorie, conventi e luoghi di culto di Caltagirone . Sempre dal 7 dicembre nel complesso monastico dei Frati minori conventuali è stata allestita la mostra di pittura e scultura delle opere di due artisti locali, Gino Fragapane e Giuseppe Scarpuzza.
L’evento rientra nell’ambito delle iniziative promosse dalla diocesi e dalla Fondazione diocesana per i Beni culturali «Don Luigi Sturzo».
Per visitare la mostra rivolgersi allo 0933.368611. La terza iniziativa è la seconda edizione di «Perfice Munus.
Notti Bianche nel Chiostro di San Francesco», in programma sabato 20 dicembre e lunedì 5 gennaio, dalle ore 19 alle 23. L’iniziativa, l’anno scorso, ha riscosso successo di pubblico e ha anche permesso di avvicinare questo luogo, simbolo della fede di Caltagirone , ai giovani che ogni sera riempiono il centro storico e che a gruppi hanno visitato il Chiostro. «Il complesso monastico dei Frati minori conventuali – spiega Francesco Failla, direttore della Biblioteca Pio IX – è un luogo tra i più antichi della città, in gran parte sopravvissuto al terremoto del 1693, è stato restaurato e viene restituito alla comunità locale e ai visitatori che desiderano immergersi nella storia calatina per comprenderne le esperienze spirituali e culturali: il Chiostro, la biblioteca, l’archivio storico, la cappella neogotica». La «notte bianca» nel chiostro sarà animata dalla musica dal vivo a cura del maestro Giacomo Randazzo. Per l’occasione sarà presentata e distribuita la pubblicazione «Il Complesso Monastico dei Frati Minori Conventuali in Caltagirone ».
«In questo tempo di Grazia – spiega il vescovo di Caltagirone ,Vincenzo Manzella – è doveroso riconoscere i segni e gli strumenti con i quali il Signore opera nei secoli; segni che nella Chiesa locale divengono eredità spirituale, morale e culturale cui tutta la comunità si affida».
Maria Gabriella Leonardi
(pubblicato su Avvenire - catholica del 16 dicembre 2008)

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