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mercoledì 9 aprile 2025

Acireale, il grande archivio diocesano va online

 


IL PROGETTO DI DIGITALIZZAZIONE CON I FONDI DEL PNRR

MARIA GABRIELLA LEONARDI

Acireale ( Catania)

Digitalizzare l’archivio storico diocesano per accrescerne la fruibilità e tutelare e valorizzare documenti cartacei destinati a deteriorarsi col passare del tempo. È l’obiettivo del progetto in corso da 10 mesi nella diocesi di Acireale, nel catanese, intitolato “Cultura e patrimonio storico protetti dall’innovazione digitale: l’identità culturale si rinnova”. Il progetto è stato finanziato dall’Unione Europea, attraverso il Pnrr (fondi per “transizione digitale organismi culturali e creativi”) e consiste nella digitalizzazione di documenti storici che vanno dal XV al XX secolo, testimonianze di grande valore della storia locale e delle sue trasformazioni sociali ed economiche. Promotrice è la Fondazione Città del Fanciullo Acireale. In particolare, si sta digitalizzando il fondo registri canonici della città di Acireale, cioè tutti i registri dei Sacramenti della Chiesa madre di Acireale e del territorio.

È già online il sito archiviostoricoacireale. it su cui ancora sono in corso i lavori. Navigando è possibile trovare le sezioni dedicate ai registri che attestano la celebrazione dei Battesimi, delle Cresime, dei matrimoni e dei funerali nelle chiese sacramentali di Acireale. Una sezione è dedicata alle “giuliane”, un tipo di proprietà ecclesiastica che era gestita da enti religiosi, in particolare durante il periodo in cui le giuliane erano entità giuridiche associate ai monasteri o alle chiese. Un’ulteriore sezione del sito è, invece, dedicata agli stati di anime, cioè i registri e i documenti che attestano il censimento delle famiglie della città di Acireale in determinati anni. È evidente l’utilità per chi compie ricerche storiche o genealogiche. Monsignor Giovanni Mammino, direttore dell’archivio storico, spiega: « Abbiamo sfruttato l’occasione dei fondi europei: l’archivio storico diocesano è quello più consultato, ad esempio per ricerche genealogiche o per motivi di studio ». Online esistono già delle digitalizzazioni di certificati riguardanti i sacramenti, scansioni eseguite negli scorsi anni in bianco e nero. La digitalizzazione che si sta eseguendo è, invece, a colori e ad alta risoluzione.

In occasione di una prima presentazione al pubblico di questo progetto, a cui è intervenuto anche Luca Milazzo, project manager Morpheos, il vescovo di Acireale e presidente della Conferenza episcopale siciliana, Antonino Raspanti, ha sottolineato l’importanza dell’iniziativa che ha definito un passo fondamentale verso il futuro della conservazione del patrimonio culturale.

« La digitalizzazione – ha detto – non è solo una necessità, ma una missione per trasmettere la nostra memoria storica alle generazioni future».

Sulla stessa linea l’ideatore dell’iniziativa, lo studente Sebastiano Monaco. «Questa piattaforma – ha detto – ci permette di esaminare le nostre radici culturali, le nostre radici sociali per creare un nuovo futuro, partendo dal nostro passato ora più accessibile ». Marta Ferrantelli, coordinatrice di progetto, ha sottolineato l’importanza di iniziative come questa « per incentivare il valore dell’identità culturale dei territori». Sono stati coinvolti anche gli studenti dell’Istituto d’istruzione superiore Archimede di Acireale, che hanno contribuito non solo a sviluppare la nuova piattaforma, ma anche a sensibilizzare sull’importanza dei documenti storici. « È grazie al loro entusiasmo dedizione e competenze – ha commentat Mannino – che stiamo tracciando nuove frontiere nella gestione del patrimonio documentale».

© RIPRODUZIONE RISERVATA

mercoledì 5 febbraio 2025

Raspanti ordina un sacerdote ACIREALE

 Domani alle 18 nella Catte-drale di Acireale si terrà l’or-dinazione sacerdotale del diacono Giovanni Canna-vò, della comunità Madon-na della Tenda. Il rito sarà presieduto dal vescovo An-tonino Raspanti. Quella di fratel Giovanni è una storia particolare: ha 65 anni, da giovane è stato un panet-tiere. Si era sposato, ha una figlia, un genero ed è non-no di tre nipoti. Poi la per-dita di tutto: il matrimonio, il lavoro, la casa. È nella comunità Madonna della Tenda che “rinasce”. Il con-tatto con tante povertà lo spinge a chiedere al vesco-vo Pio Vigo di consacrarsi a Dio. Dopo qualche anno gli viene riconosciuto nullo il matrimonio. Viene invia-to in Brasile dove, insieme a un sacerdote e dei volon-tari, apre una casa di acco-glienza per bambini di stra-da. Dopo 10 anni è tornato, accolto da Raspanti, che lo ordinerà oggi.

giovedì 26 settembre 2024

Oggi a Randazzo Raspanti ordina un nuovo sacerdote

 

Oggi alle 18 nella Basilica Santa Maria Assunta di Randazzo, nel Catanese, sarà ordinato sacerdote il diacono Gianluca Franco. Presiederà il rito il vescovo di Acireale Antonino Raspanti. Don Franco è nato a Bronte (Catania) il 20 marzo 1997 ed è originario della chiesa Sacro Cuore di Gesù di Randazzo. Nel 2016 ha conseguito il diploma con indirizzo in Informatica e Telecomunicazioni all’Istituto “Benedetto Radice” di Bronte.

Nel settembre del 2018 è stato accolto nel Seminario Vescovile di Acireale.

Presiederà la sua Prima Messa venerdì 27 settembre nella chiesa Sacro Cuore di Gesù di Randazzo.

Il vescovo Raspanti lo ha nominato vicario parrocchiale delle comunità “Maria Santissima del Carmelo” e “San Giuseppe” di Riposto, sempre nel Catanese. (M.G.Leo)


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mercoledì 11 settembre 2024

Acireale, Raspanti consacra un prete

 

Oggi alle 18,30 nella chiesa di San Francesco d’Assisi al Carmine di Giarre, in diocesi di Acireale (Catania), si terrà l’ordinazione presbiterale del diacono don Fabiano Orfila per l’imposizione delle mani del vescovo di Acireale Antonino Raspanti. Don Fabiano Orfila è nato a Catania il 20 Gennaio 1995. Nel 2018 ha conseguito il Diploma di 1° livello in Graphic design-Comunicazione d’impresa all’Accademia di Belle Arti di Catania. Nell’ottobre 2017 è entrato nella comunità del Propedeutico e a settembre 2018 è stato accolto nel Seminario vescovile di Acireale. Da ottobre 2018 a giugno 2023 ha studiato presso lo Studio Teologico San Paolo di Catania. Svolgerà il suo ministero all’Almo Collegio Capranica di Roma per continuare gli studi, iniziati nel settembre del 2023, all’Institutum Utriusque Iuris della Pontifica Università Lateranense. Presiederà la prima celebrazione eucaristica domani nella stessa chiesa San Francesco d’Assisi.

(M.G.Leo.)

giovedì 14 marzo 2024

“...e se fosse amore?” Giovedì i giovani di Acireale lo scopriranno

 Il Servizio per la Pastorale giovanile della diocesi di Acireale organizza la festa del perdono, liturgia penitenziale per giovani ed adolescenti in programma giovedì 14 marzo alle ore 20,30 nella Chiesa di Sant’Antonio Abate in Aci Sant’Antonio. Tema di quest’anno è “...e se fosse amore?”. Il direttore responsabile dell’ufficio di pastorale giovanile, don Orazio Sciacca, spiega: «La festa del perdono ha al centro il sacramento della confessione a cui i ragazzi si accosteranno. La tematica è “…e se fosse amore?” ma i ragazzi durante la serata scopriranno che “è amore”!

Si inserisce in un cammino della pastorale che quest’anno sta puntando molto sulla formazione dei responsabili dei gruppi».

Maria Gabriella Leonardi

© RIPRODUZIONE RISERVATA

mercoledì 31 gennaio 2024

ACIREALE La Veglia dei giovani con il vescovo Raspanti: dagli oratori onesti cittadini e buoni cristiani


 In occasione del bicentenario del sogno dei nove anni di Don Giovanni Bosco, il Coordinamento oratori della diocesi di Acireale (Coorda) ha organizzato ieri una veglia dedicata al santo intitolata “Sognatori sulle orme di un sogno” a cui sono stati invitati a partecipare gli oltre 150 “animaeducatori” diocesani, veglia che si è tenuta nella chiesa Santi Apostoli del Comune di Riposto, retta dai padri canossiani. A presiederla è stato il vescovo di Acireale, Antonino Raspanti. Presente anche fratel Alessandro Carmelo La Rosa, neo professo nell’Ordine dei ministri degli infermi (Camilliani). « L’oratorio – ha detto Raspanti – ha due cammini che si intrecciano, civile ed ecclesiale, per fare dei ragazzi “onesti cittadini e buoni cristiani”. Incarniamo così la Chiesa che esce. Camminiamo sulle orme del patriarca Abramo, accompagnati dai sogni profetici di Don Bosco. Ai nostri giovani, aperti al mondo, consegniamo il presente affinché possano aprirsi al futuro». A guidare il cammino degli oratori acesi in questo momento è il sussidio invernale dedicato al patriarca Abramo, autoprodotto dal Coorda.

(M.G.Leo.)

domenica 21 gennaio 2024

La storia. I cattolici cinesi salvano la casa di padre Allegra (e il Papa li aiuta)

 


Anche papa Francesco sostiene la ristrutturazione della casa natale del beato Gabriele Allegra, a San Giovanni La Punta, provincia di Catania e diocesi di Acireale, e ha aderito all’iniziativa “Una mattonella per il beato”Il francescano siciliano è noto per avere tradotto in cinese la Bibbia, pubblicata a Hong Kong nel 1968 e ancora oggi largamente usata. Un testimone da riscoprire oggi, Domenica della Parola di Dio.

Nato nel 1907, Giovanni Stefano Allegra, il suo nome al secolo, primogenito di otto figli, fin dalla più tenera età mostrò un’intelligenza e una memoria non comuni. A 11 anni entrò a far parte dell’Ordine dei frati minori nel convento di San Biagio ad Acireale. Completò i suoi studi a Roma e venne ordinato sacerdote il 20 luglio 1930. Nella Città eterna i colloqui con fra Cipriano Silvestri, ex missionario in Cina e direttore della rivista “Le Missioni Francescane”, insieme alla lettera di Pio XI in occasione del sesto centenario della morte del beato Giovanni da Montecorvino, lo confermano nel suo desiderio di recarsi in Cina come missionario. E gli ispirarono l’idea di tradurre la Bibbia in cinese, avendo saputo che ancora non esisteva una traduzione cattolica integrale di Antico e Nuovo Testamento.

Fra Gabriele partì nel 1931, a 24 anni. Nel Paese di mezzo si dedicò allo studio dell’idioma che apprese con sorprendente velocità il che gli permise di poter iniziare presto il suo apostolato fra la gente. Alla fine del 1932 divenne rettore del Seminario minore di Heng Yang. Nel 1935 iniziò quindi la traduzione della Bibbia, che completò, nella prima stesura, in poco meno di dieci anni. Lavorava nelle ore notturne e nei ritagli di tempo. Lavorò anche sotto i bombardamenti giapponesi nel corso della guerra scoppiata nel luglio del ’37. Nel 1945 fondò a Pechino uno Studio Biblico, con la partecipazione di sacerdoti cinesi chiamati ad aiutarlo a rivedere la traduzione. Nel 1963 creò a Singapore anche uno Studio sociologico. Si consumò nello studio e nell’apostolato. All’estero si diffuse la sua fama di studioso, in Cina la sua fama di santità, manifestata anche nel suo amore per i lebbrosi. Morì a Hong Kong il 26 gennaio 1976. Ed è stato beatificato nel 2012.

Nel 2017 una suora cinese, giunta con altri connazionali cattolici a San Giovanni La Punta, trovò la casa dove il beato Allegra era nato diroccata, con vicine alcune costruzioni abusive. Da tempo, infatti, l’edificio non apparteneva più alla famiglia del francescano. I pellegrini decisero di salvare la casa e organizzarono in Cina una raccolta fondi. La casa fu così acquistata e poi donata ai frati minori di Sicilia.

Il nipote di padre Allegra, Rosario, ha seguito da vicino i lavori di ristrutturazione. Come racconta la nipote di padre Allegra, Chiara, si è pensato in seguito di continuare a raccogliere offerte per la manutenzione dell’abitazione, prendendo a modello la “strada mattonata” da Assisi a Santa Maria degli Angeli. È partita così l’iniziativa di “una mattonella per la casa del beato”, dove chiunque può acquistarne una, su cui viene inciso il suo nome, con un’offerta minima di 50 euro. Finora sono stati così lastricati il vialetto e il cortile e l’intenzione dei promotori dell’iniziativa è di rendere la casa un centro di accoglienza e di spiritualità.

In occasione di un convegno organizzato da una comunità parrocchiale di Roma, è venuto a conoscenza del progetto il cardinale Pietro Parolin, segretario di Stato vaticano, che ne ha parlato con il Papa. Francesco ha voluto contribuire con un’offerta per una mattonella e lo stesso ha fatto Parolin. Lo scorso 22 ottobre, Giornata missionaria mondiale, la mattonella con il nome del Pontefice è stata benedetta dal vescovo ausiliare di Hong Kong, Joseph Ha Chi-Shing.

Sono numerosi i pellegrini cinesi che giungono a San Giovanni La Punta. I parenti di padre Allegra si sono recati in passato in Cina, ricevendo un’accoglienza calorosa e sperimentando direttamente come sia vivo il ricordo e la devozione nei confronti del francescano.

La sua casa si trova per la precisione in via soldato Salvatore Torrisi 16 a San Giovanni la Punta. Per visitarla ci si può rivolgere all’associazione “Gabriele fra le genti onlus”.

MGL