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mercoledì 17 gennaio 2024

Enna, il progetto della Fondazione Di Vincenzo nel fondo rurale storico degli Sturzo

 

Un Parco Mediterraneo dell’innovazione tecnologica e dell’ecologia integrale nel fondo rurale storico della famiglia Sturzo per unire diverse culture, tradizioni, religioni in una visione unitaria del futuro. È l’iniziativa profetica presentata a Enna, in occasione del convegno nazionale dal titolo “Memoria grata. Profezia di bene comune. Attualità di un nuovo impegno”, organizzato nel 40° della dipartita di monsignor Francesco Di Vincenzo, tra gli iniziatori del movimento del Rinnovamento nello Spirito in Italia. Per sua volontà testamentaria, la comunità del Rinnovamento nello Spirito “Ancilla Dei” di Enna ha dato vita alla Fondazione “Istituto di promozione umana Monsignor Francesco Di Vincenzo Ente del terzo settore (Ets)”, primo ente ecclesiastico di diritto diocesano del Rinnovamento nello Spirito ed ente morale dello Stato. 

Il convegno è stato un ponte tra le iniziative realizzate nel passato dalla Fondazione a favore di persone svantaggiate, in testa detenuti, ex detenuti e immigrati, e i progetti futuri che vedono tra gli attori in campo le Diocesi di Piazza Armerina e Caltagirone, importanti gruppi imprenditoriali internazionali nel campo delle energie rinnovabili e della tecnologia applicata alla salvaguardia del patrimonio ambientale, istituzioni nazionali e regionali e associazioni di volontariato. I rappresentanti di ciascuna di queste istanze hanno preso la parola al convegno: quasi un miracolo vedere esponenti di realtà tra loro in competizione manifestare, invece, comunione ideale e condivisione fattuale, con contributi concreti e sinergici, finalizzati alla realizzazione del Parco del Mediterraneo. Nel concerto, una parte del Fondo Sturzo, già da tempo rifunzionalizzato per fini agricoli, con un prezioso casale che ospitava la famiglia Sturzo nel periodo estivo, nella misura di 20 ettari, sarà dedicata alle installazioni tecnologiche sperimentali e all’impianto di essenze provenienti da tutto il Mediterraneo, per portare avanti un parallelo progetto di integrazione tra popoli e culture. L’ulivo, simbolo della pace, pianta diffusa tra i Paesi del Mediterraneo, sarà protagonista con le sue 700/800 varietà, che saranno tutte raccolte per costituire una grande banca del germoplasma vivente, una sorta di “genoma ulivicolo” a salvaguardia di un bene unico nella storia, per i suoi fini cultuali e culturali, da cui far discendere sviluppo energetico ed economico di territori altamente depressi. Il progetto di Parco Mediterraneo, al fine di facilitare l’integrazione e favorire gli scambi culturali, potrebbe prevedere la realizzazione di piccole strutture ricettive all’interno del Fondo per favorire la residenzialità per brevi periodi di soggetti provenienti dai diversi Paesi mediterranei interessati ad osservare la biodiversità ed avviare utili e necessari processi di integrazione. L’ambiente unico che si verrà a realizzare, da un lato, e la presenza di piccole strutture ricettive, dall’altro, potranno consentire la promozione del Dialogo religioso e culturale promuovendo la comprensione e l’integrazione tra Paesi ancora distanti ma inevitabilmente legati tra loro e reciprocamente condizionati.


Gli ulteriori 20 ettari del fondo Sturzo faranno parte di un più ampio campo agrivoltaico, realizzato insieme ai fondi viciniori, per produrre cereali e leguminose da granella e, in minor parte, piante officinali, con metodi di coltivazione a basso impatto ambientale. In totale, su aree assai estese, per un totale di 2.500 ettari, saranno ben sei i campi agrifotovoltaici che la Fondazione, mediante convenzione, avrà modo di coordinare, con gli standard propri dell’agricoltura sociale, facendo sì che siano coinvolti soggetti svantaggiati in regime di rete d’impresa, ambiti nei quali la Fondazione è stata pioniera sin dall’avvio delle prime attività nel Fondo Sturzo nel 2004. Il presidente della Fondazione, Salvatore Martinez, spiega: 巜È nostro desiderio fare del Parco del Mediterraneo un luogo nel quale “memoria e profezia” si sposino, in un’originale e creativa rappresentazione del Magistero sociale di Papa Francesco. Il contesto paesaggistico ambientale e culturale è unico; l’eredità morale e spirituale di don Sturzo, che insisteva sull’Europa Mediterranea come soluzione alla crisi del Continente, è attualissima: ci sono tutte le prerogative per arrivare al Giubileo del 2025 con un cantiere aperto al riscatto sistemico di tante povertà》.

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Maria Gabriella Leonardi

domenica 31 dicembre 2023

Il 2 gennaio ad Acireale ordinazione presbiteriale

 

ACIREALE (CT) Martedì 2 gennaio, alle ore 18, nella Basilica Cattedrale “Maria SS. Annunziata” di Acireale si terrà l'ordinazione presbiteriale del diacono don Mattia Scuto per l’imposizione delle mani e la preghiera di ordinazione del vescovo mons. Antonino Raspanti. Don Mattia è originario della Parrocchia  Basilica Cattedrale. Ha studiato presso lo Studio Teologico “San Paolo” di Catania e da luglio 2023 sta frequentando gli studi nella facoltà di “Filosofia Ecclesiastica” dell’Università di Navarra a Pamplona in Spagna. 𝐌𝐞𝐫𝐜𝐨𝐥𝐞𝐝ì 𝟑 alle 𝐨𝐫𝐞 𝟏𝟖:𝟑𝟎 don Mattia presiederà la prima messa in Cattedrale.

Maria Gabriella Leonardi

mercoledì 22 novembre 2023

Dalla grata alle sbarre, la suora che scrive ai detenuti

 

“Ho avuto modo di sperimentare come il Signore sostiene e protegge quando si è crocifissi dal senso di colpa, dal dolore o dalle difficoltà della vita. Infatti, se ci affidiamo a Dio senza chiuderci nel nostro dolore, possiamo davvero cambiare il nostro lamento e il nostro pianto in danza”. Queste parole sono state scritte da un ergastolano a una suora di clausura, suor Chiara Cristiana Scandura, che ogni due mesi invia lettere a tutte le carceri italiane.

Le missive sono state raccolte nel libro “Un raggio di sole oltre le grate”, editrice Velar, su richiesta di vari detenuti che così possono più agevolmente leggerle. Come spiega l’autrice, il libro nasce dal desiderio che il Signore mi ha messo in cuore di portare semplicemente un messaggio di amore, di fraterna vicinanza e di tenerezza al cuore di chi si sente solo, di chi nella vita ha sbagliato, come tutti del resto, e fatica a credere di essere comunque figlio amato di Dio, di essere comunque “amabile” . Lettere da chi ha scelto la clausura a chi è stato condannato alla restrizione. Suor Cristiana, classe 1969, nel 1989 è entrata nel monastero delle Clarisse di Biancavilla, alle pendici dell’Etna. La sua missione verso i detenuti è incastonata nella vita claustrale fatta di preghiera, lavoro, fraternità e accoglienza. Grazie alle sue lettere è entrata a contatto con tanti detenuti e detenute. Papa Francesco, 2 anni fa, le ha scritto per ringraziarla per questa sua testimonianza e incoraggiarla a proseguire quest’opera di misericordia. Qualche settimana fa, il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha scritto a suor Cristiana esprimendole “Un grande apprezzamento per il suo impegno di così grande rilievo umano e sociale”. Il libro è stato tradotto in francese per essere distribuito anche nelle carceri francesi.

Maria Gabriella Leonardi

venerdì 27 ottobre 2023

Acireale, presentato il libro di monsignor Raspanti su Santa Caterina da Genova

 


“Bruciata dall’amore – La vita e le opere di Santa Caterina da Genova” è il titolo dell’ultimo libro del vescovo di Acireale, nonchè presidente della Conferenza episcopale siciliana, monsignor Antonino Raspanti, autore di oltre  50 pubblicazioni su temi teologici, filosofici e letterari. 

≪E’ un testo a cui ho lavorato per qualche anno - spiega il vescovo - . Si tratta di un corpus di scritti su Santa Caterina Fieschi da Genova, una donna vissuta tra il ‘400 e il ‘500 che vive un’esperienza di religiosità di contatto con Cristo stravolgente. Tant’è che in una parte di questo testo, il cosiddetto trattatello sul purgatorio, attraverso quello che vive lei descrive ciò che può vivere un’anima nel purgatorio. Ho preso questo corpo di scritti, in genovese, risalenti attorno al 1525-30 perchè volevo metterlo a disposizione di tutti, di quanti hanno interesse verso una donna mistica, di carità e di spiritualità. L’ho tradotto in italiano corrente; il testo non è semplicissimo, ho cercato di spiegare in termini teologico-filosofici alcune delle sue affermazioni o quello che vive≫.

Secondo l’autore, l’esperienza di vita della santa, la rigida educazione cristiana ricevuta, la perdita del padre, il matrimonio e la conversione che l’ha coinvolta insieme al marito sono un monito valido anche oggi. Santa Caterina insiste nella lotta all’amor proprio per giungere ad amare Dio nella testimonianza quotidiana, in particolare verso i poveri e i malati.

Caterina - aggiunge mons. Raspanti - si riallaccia alla tradizione francescana di San Bonaventura e di Jacopone da Todi dandole una forma decisamente innovativa quanto a lessico e unicità d’esperienza. Nella storia della spiritualità occidentale appare come un fiore di rara bellezza il cui profumo, a distanza di oltre cinque secoli, rimane inalterato≫. Curatore della prefazione, don Roberto Tarquini, sacerdote della diocesi di Terni, che ha scritto: La raccolta delle opere di Santa Caterina da Genova, che riproponiamo a quanti tra i lettori contemporanei sono attenti allo studio della spiritualità, costituisce un autentico tesoro letterario e mistico, scandalosamente accantonato da molti studiosi per tanti anni e ora da ricollocare nel vasto panorama agiografico della storia letteraria della religiosità d’Italia.

Il testo è stato presentato nel seminario vescovile di Acireale. Moderati dal giornalista Mario Agostino, sono intervenuti  mons. Giovanni Mammino, rettore del seminario, don Roberto Tarquini e don Gianpaolo Bonanno, direttore del centro Oasi di Aci Sant’Antonio.

MGL

domenica 8 ottobre 2023

A Grammichele il Terzo cammino di fraternità delle Confraternite di Sicilia

 


GRAMMICHELE (CATANIA) “La spiritualità popolare come fonte di evangelizzazione nelle Confraternite in vista del Giubileo 2025” è il tema del Terzo cammino di fraternità delle Confraternite di Sicilia, organizzato dalla Confederazione delle Confraternite delle Diocesi d’Italia insieme alla Diocesi di Caltagirone in corso sino a oggi a Grammichele, nel catanese. Oltre un migliaio le confraternite in Sicilia. A Grammichele l’occasione per raccontarsi, confrontarsi, anche attraverso mostre artistiche o di collezioni, come quella di immaginette votive dei Santi Protettori Confraternite di Gianfranco Viola. “Le Confraternite, pur rimanendo ancorate ai valori della pietà popolare, definita da papa Francesco ‘sistema immunitario della Chiesa’ sono chiamate a rinnovarsi accogliendo le nuove sfide del tempo presente”, ha detto in una nota, la dott.ssa Lia Coniglio, vice presidente vicario con delega per il Sud Italia della Confederazione delle Confraternite delle Diocesi d’Italia.  

Secondo mons. Michele Pennisi, assistente ecclesiastico Confederazione Confraternite, “Le confraternite sono realtà in molti casi antiche. Oggi cercano di rinnovarsi per avere una missione nella società. In un periodo in cui domina l’individualismo il fatto che ci siano persone che si associano, vivono insieme, che organizzano delle processioni ma anche attività caritative è importante perchè si supera l'individualismo della nostra società e si valorizza la pietà popolare”. 

Esistono confraternite con giovani, altre formate da anziani, per questo l’auspicio espresso da mons. Pennisi è che i giovani possano sempre più prendere il posto dei loro padri. 

“Prima - ha commentato ai media il vescovo di Caltagirone Calogero Peri - erano espressione del tessuto sociale e religioso ampiamente condiviso. Adesso sono testimoni di un passato che dove sono nate non c’è più e hanno una certa difficoltà ad attualizzarsi. Però essendo una forma di relazione, di amicizia e di espressione dell’esperienza di Chiesa penso che potrebbero e dovrebbero avere un ruolo più determinante perchè è la scelta di un percorso religioso da vivere insieme da incarnare”.

Alla due giorni è intervenuto anche Vincenzo Morgante, direttore di Tv 2000, mentre mons. Giuseppe Baturi, Arcivescovo metropolita di Cagliari e segretario generale della Cei ha inviato un video messaggio. “Una nuova stagione delle Confraternite - ha detto - non può che passare attraverso una valorizzazione della pietà popolare che significa non semplicemente custodi di riti e di parole, ma un tentativo per ripensare il quotidiano umano a partire dall’incontro con Cristo cosicché l’incontro con Cristo viene rivissuto e testimoniato secondo un particolare accento”. Monsignor Baturi ha ricordato anche la custodia del patrimonio artistico a cura delle Confraternite e le ha invitate a riprendere questa sensibilità, per la custodia “di un patrimonio artistico perchè sacro, capace di rappresentare l’anima di un popolo che prega, si aiuta vicendevolmente e che fa la carità. E così anche l’arte ridiventa strumento di evangelizzazione”. 

Oggi il raduno si concluderà con una celebrazione presieduta da mons. Calogero Peri e concelebrata da mons. Pennisi che si terrà a conclusione di un cammino processionale di fraternità lungo le strade di Grammichele. Alle ore 12,30 sarà accolta l’icona della "Madonna Madre della Speranza e delle Confraternite" in pellegrinaggio tra le Confraternite delle Diocesi d'Italia, nell’ambito del progetto ”Progetto "Camminando s'apre il Cammino".

Maria Gabriella Leonardi

sabato 2 settembre 2023

Aggregazioni laicali: oggi Acireale riunisce quattro diocesi

 

Si terrà oggi pomeriggio nella parrocchia “Madonna della Fiducia” di Acireale la seconda assemblea straordinaria delle Consulte delle aggregazioni laicali delle diocesi di Acireale, Caltagirone, Catania e Nicosia.

L’assemblea, che si terrà di pomeriggio , avrà per tema “Dalla confusione alla sinfonia: percorsi, concretizzazioni, prospettive del Cammino sinodale”.

Parteciperanno monsignor Antonino Raspanti (vescovo di Acireale), monsignor Calogero Peri (Caltagirone), monsignor Luigi Renna (Catania) e monsignor Giuseppe Schillaci (Nicosia), insieme ai rappresentanti dei direttivi delle Consulte delle quattro diocesi siciliane. Aprirà i lavori una relazione della professoressa Giuseppina De Simone, del Comitato nazionale del cammino sinodale.


(Maria Gabriella Leonardi)

martedì 15 agosto 2023

«A Riposto operano realtà religiose non legate alla Chiesa cattolica»

 


Il vescovo Raspanti ai fedeli: si tratta di celebrazioni e Sacramenti invalidi e illeciti Parteciparvi comporta la scomunica

Acireale

Indossano gli stessi paramenti, celebrano azioni liturgiche simili, espongono le stesse immagini sacre e utilizzano pure gli stessi canti religiosi, ma non sono cattolici legati alla Chiesa di Roma. A Riposto (in provincia di Catania ma diocesi di Acireale), si è creata una certa confusione con ministri di una comunità ecclesiale che si definisce “Chiesa cattolica carismatica italiana” al punto da indurre il vescovo di Acireale, Antonino Raspanti, che è anche presidente della Conferenza episcopale siciliana, a intervenire con un comunicato per fare chiarezza, mettere in guardia i fedeli e invitarli a un sano discernimento. Sempre a Riposto vi è poi un’altra “chiesa” che si professa ortodossa.

« Da più parti - si legge nella nota del vescovo - si segnala che nel territorio di Riposto sono presenti e operano ministri di culto che dichiarano di appartenere ad una comunità ecclesiale che si attribuisce il nome “Cattolica” pur non avendo alcun vincolo di comunione con la Chiesa cattolica romana e con il Papa.

L’Ordinario diocesano mette in guardia i fedeli dal rischio di ritenere cattolici i ministri e gli altri esponenti di questa comunità, dato che alcuni elementi possono indurre in errore, come l’uso degli stessi abiti ecclesiastici e la celebrazione di azioni liturgiche del tutto simili a quelle della Chiesa cattolica romana. La stessa precauzione si abbia nei confronti dei ministri di altre comunità ecclesiali presenti nel territorio di Riposto, che pur non definendosi cattoliche, operano in modo da far pensare di esserlo. S’informa che i Sacramenti celebrati in queste comunità ecclesiali sono invalidi e illeciti per la Chiesa cattolica apostolica romana. Pertanto, coloro che dovessero partecipare alle celebrazioni di queste comunità ecclesiali e ricevere i Sacramenti si pongono fuori dalla comunione con la Chiesa cattolica, incorrendo nel delitto di scisma, che comporta la pena canonica della scomunica latae sententiae».

Il comunicato del vescovo ha suscitato molta attenzione nel circondario ripostese, sia tra i praticanti sia tra i lontani dalla fede, anche per le conseguenze che il comunicato preannuncia: la scomunica.

Sui canali social si trovano molti video di ministri riconducibili a questa comunità che si definisce “Chiesa cattolica carismatica italiana”. Proprio attraverso questi video è possibile capire perché può ingenerarsi confusione: questa organizzazione religiosa non riconosce l’infallibilità papale, ha un proprio primate, ma usa il dizionario cattolico e anche il calendario liturgico della Chiesa cattolica apostolica romana, pure il calendario dei santi e si trovano anche video di pellegrinaggi in Santuari dedicati ai santi cattolici. Facile, quindi, che si crei confusione, specie tra i fedeli che non sanno cogliere certe differenze. Per questo il vescovo Raspanti ha disposto che il suo comunicato fosse letto ai fedeli in occasione di tutte le Messe domenicali, soprattutto nelle comunità parrocchiali di Riposto, e che fosse pure affisso nelle bacheche.

mgl

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