E' tanta la soddisfazione nella città natale di don Luigi Sturzo per l’inaugurazione di questa casa di accoglienza per le famiglie dei detenuti. Il vescovo di Caltagirone, monsignor Calogero Peri, spiega così il senso di questa iniziativa: «Siamo dinanzi ad un’esperienza di sinergia tra la Caritas e le parrocchie che esprime quell’impegno di donazione all’altro. Questa iniziaÈ tiva – aggiunge il presule – si inserisce nella Quaresima di Carità dove tutte le comunità sono state coinvolte a partecipare». La presenza in questa struttura «di una comunità di religiose, le Piccole Sorelle dell’Annunciazione, arricchirà la nostra vita diocesana con grandi doni. Le Suore dell’Annunciazione – soggiunge monsignor Peri – colgono in pieno l’espressione dell’Incarnazione, ovvero del passaggio dalle parole ai fatti; quest’esperienza diventa cioè la concretizzazione di tutte quelle discussioni fatte durante le nostre assemblee diocesane come concretezza dell’amore. Il Vangelo di domenica scorsa, infatti, ci diceva: “date voi stessi da mangiare”. In una lettura connotativa capiamo che gli uomini non hanno solo bisogno di cibo materiale, ma soprattutto di accoglienza e di condivisione dei drammi della vita».
Oltre ad un’iniziativa di solidarietà la Casa d’accoglienza per i familiari dei carcerati sarà anche una scuola di carità che aiuti a crescere nell’esperienza del volontariato, soprattutto i giovani. «Adesso si tratta però – auspica, infatti, monsignor Peri – di trovare una formula perchè questa iniziativa, questa casa di accoglienza trovi un’espressione concreta nel vissuto odierno. Questo servizio della Casa di accoglienza deve diventare luogo di condivisone e di esperienza per i giovani ». Felice anche il direttore della Caritas diocesana, nonché economo diocesano, don Nuccio Caniglia, che afferma: «Dopo quattro anni di intenso lavoro si inaugura quest’opera segno che permette ancora di più di incarnare il Vangelo in una realtà tanto difficile come quella dei detenuti e dei loro parenti ». ( M.G.L.)