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giovedì 27 dicembre 2018

Chiese e campanili feriti dalla scossa E a Pennisi va in pezzi la statua di sant’Emidio

Fosse tremata appena un giorno prima, la terra, si conterebbero vittime tra i fedeli che affollavano le chiese per le messe di Natale. E invece il piccolo “miracolo”, nel terremoto di Catania, che tanti edifici di culto ha danneggiato e addirittura semidistrutto, è di non aver fatto male alle persone. La maggior parte dell’area dove si sono registrati dei danni ricade nel territorio della diocesi di Acireale. Notevoli i danni agli edifici privati, ma anche alle chiese. Particolarmente colpita la frazione acese di Pennisi, dove sono numerosi gli edifici inagibili. Ingenti i danni alla chiesa parrocchiale intitolata a Santa Maria del monte Carmelo, dove il campanile è crollato abbattendosi in parte sulla canonica e in parte sulla statua di sant’Emidio, posta all’ingresso della chiesa. Il parroco, don Mirco Barillari, è riuscito miracolosamente a salvarsi: è rimasta in piedi solo la parete cui poggiava il suo letto, vistosamente segnata da una crepa. Mentre la statua di Sant’Emidio, protettore dai terremoti, è rimasta pesantemente danneggiata ed è stata portata in custodia da privati.
Numerosi danni sono stati rilevati in altre chiese: a Santa Venerina nella chiesa del Sacro Cuore (da poco ristrutturata dopo che era stata chiusa per anni dopo il terremoto del 2002) è caduta e si è frantumata in mille pezzi la statua del Sacro Cuore che sovrastava la facciata della chiesa nelle vicinanze del municipio. Nella chiesa di Cosentini (frazione di Santa Venerina) sono stati registrati danni interni ed esterni. Sempre nel comune di Santa Venerina, in via precauzionale, in attesa di ulteriori verifiche, le chiese di Maria Vergine e di Linera sono state chiuse. Stesso provvedimento è stato adottato per la chiesa parrocchiale della frazione acese di Santa Maria la Stella. Santa Venerina non è nuova ad eventi simili: oltre alla chiesa del Sacro Cuore, come detto per anni chiusa, anche la chiesa di Bongiardo rimase pesantemente danneggiata dal terremoto del 2002 ed è ancora chiusa. Ieri si sono tenuti sopralluoghi, che hanno visto in prima linea sempre il vescovo Raspanti. Gli altri danni agli edifici di culto si contano invece nella diocesi di Catania, dove l’arcivescovo Salvatore Gristina ha visitato i luoghi colpiti dal terremoto per esprimere vicinanza alla popolazione. Semidistrutta la chiesa Maria Santissima del Rosario dedicata a Sant’Agata a Fleri, frazione di Zafferana Etnea, costruita nel 1667 e appartenente al territorio dell’arcidiocesi di Catania.
MGL

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