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domenica 11 gennaio 2009

Caltanissetta, non siamo la maglia nera

CALTANISSETTA Il Sole24Ore, nella sua ultima indagine, l’ha confinata all’ultimo posto tra le province italiane per vivibilità. Ma si sta davvero così male nella provincia di Caltanissetta? «L’analisi del “Sole 24Ore” è veritiera: Caltanissetta è una provincia che da sempre è il meridione del meridione. Ma i dati dell'indagine misurano la condizione dal punto di vista occupazionale, economico… ma non dal punto di vista umano. In questo ambito Caltanissetta e provincia hanno compiuto grossi passi». Lo afferma il dott.Piero Cavalieri, dirigente psicologo presso la locale Asl n.2, nonché docente presso la Lumsa di Caltanissetta. Secondo Cavalieri occorre innanzitutto distinguere tra la realtà specifica di Caltanissetta con la realtà dell’hinterland: in provincia alcuni centri versano in uno stato di abbandono mentre in città non si sta così male. Il 2008 si è chiuso con un omicidio di mafia, a San Cataldo. Tuttavia «E’ in questi ultimi anni – afferma Cavaleri – che a Caltanissetta si parla di cultura della legalità: a Gela, il Sindaco Rosario Crocetta è notoriamente antimafia, a Caltanissetta con il presidente della camera di commercio, Marco Venturi, e con il presidente degli industriali, Antonello Montante, è partito un movimento contro la mafia nell’ambito del commercio e della produzione. Legambiente, da alcuni anni, porta Caltanissetta ai primi posti per quanto riguarda la sensibilità dell’amministrazione locale per i problemi dell’infanzia. Sia a Caltanissetta che a Gela non c’è mai c’è stato un fervore nel volontariato come negli ultimi anni. Crescono le iniziative di tipo culturale, grazie anche al teatro che sta lavorando a pieno regime. Ci sono piccole imprese che chiudono, ma nasce la voglia di fare impresa. Ci manca una classe politica all’altezza della situazione, tuttavia nella provincia la Chiesa è presente con esperienze come “Casa Rosetta” e con due diocesi nell’ambito della provincia (Caltanissetta e Piazza Armerina) vivaci e sensibili alle problematiche sociali».
Proprio dalla sensibilità della chiesa nissena ai problemi concreti delle persone è nato un progetto di microcredito, denominato “Mai soli” che, al momento, è l’unico del genere in Sicilia. Grazie a “Mai soli”, vengono erogati piccoli prestiti, fino ad un massimo di 2.500 euro, a singole persone o famiglie che non possono accedere al credito bancario, ma che, comunque, direttamente o indirettamente, hanno un reddito e che si trovano in uno specifico bisogno sociale, legale, sanitario. Ciò che distingue questa iniziativa dalle comuni finanziarie, è che i piccoli presti dovranno essere restituiti senza interessi. In poco tempo lo Sportello di Ascolto della Caritas di Caltanissetta ha ricevuto e istruito circa 100 domande. Di queste, quindici hanno già ricevuto il prestito; un’altra decina è in corso di deliberazione; una quarantina sono state bocciate per motivi vari (mancanza di garante o requisiti, individuazione di soluzioni alternative), altre non hanno dato seguito ai primi colloqui; le rimanenti sono in corso di istruzione. Numerose solo le richieste di prestiti per piccole ristrutturazioni delle abitazioni ed estremamente ricorrente l’intervento per debiti pregressi nei confronti di finanziarie.
“Mai soli” è stato varato lo scorso settembre, attuando un protocollo d’intesa fra Comune e Caritas diocesana di Caltanissetta e, in seguito, tra Caritas diocesana e BCC “San Giuseppe” di Mussomeli. Il Comune di Caltanissetta ha messo a disposizione 40mila euro, per i soli cittadini di Caltanissetta, per istituire un fondo di garanzia e di intervento con c/c presso la Banca di credito cooperativo “San Michele” che ha aderito all’iniziativa, e per concorrere alle spese di funzionamento degli sportelli-ascolto. La Caritas, invece, ha stanziato un proprio fondo per tutti i cittadini della Diocesi. A dicembre, malgrado la crisi che imperversa, la Banca di credito Cooperativo "San Giuseppe" di Mussomeli, a seguito della vista pastorale del Vescovo di Caltanissetta, monsignor Mario Russotto, ha donato al progetto di microcredito 250.000 euro.
L’erogazione dei prestiti avviene dopo l’istruttoria degli operatori dello sportello di ascolto, la dott. Valentina Riso (pedagogista), la dott. Valentina Corrado (assistente sociale) e il dott. Tino Russo, esperto in microcredito. Non rientrano nel progetto elargizioni periodiche o saltuarie, oppure forme di aiuto generico e di sostentamento.
Questo progetto, come tante altre iniziative, è nato grazie all’impulso dato alla Diocesi dal Vescovo Mario Russotto con la sua lettera pastorale del 2005, intitolata “Il tuo tempo per i poveri”. Da allora la Diocesi, seguendo le indicazioni del presule, ha messo in campo numerose iniziative a favore di chi si trova in stato di bisogno.
Maria Gabriella Leonardi
(Pubblicato su Avvenire del 4 gennaio)

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